Il forno qui conservato è un forno che prossimamente compirà 100 anni, come pure il bell’edificio in cui è collocato al pian terreno. La casa dei Pure è stata costruita nel 1920 da Vogini Giovanni, nonno materno degli attuali proprietari, con la collaborazione di Braghì del Crist e altri. Il pian terreno dell’edificio fu usato per alcuni anni, negli anni Venti, fino alla morte della nonna, come osteria con annesso campo da bocce. Il forno si trova appena all’interno del portone destro guardando la facciata della casa.

La conoscenza di cosa cucinava la nonna e come era gestito il forno non può essere che per sentito raccontare e il testimone a sua volta ci racconta “la nonna qui faceva il pane, panettoni, dolci, i biscotti, le Màndole, torta de porsèl, gallina ripiena […] venivano anche dal paese, mi raccontava mio papà”; e il papà raccontava anche della costruzione del forno, forse come orgoglio di famiglia, e delle competenze tecniche del nonno come muratore e risì (posatore di selciato). Il forno ha camera emisferica in mattoni, la bocca non esattamente semicircolare è rivestita da un profilo metallico, la “camera di raccolta esterna” del fumo era collegata all’esterno da un tubo che scaricava in facciata (ora lo scarico avviene attraverso una canna fumaria); il piano di cottura per la prima parte è composto da ampie lastre in materiale non individuato mentre la parte terminale è in mattoni. Le modifiche moderne: il teschio è stato provvisto di una finestrella a ghigliottina per verificare, senza necessità di aprire, la cottura di quanto all’interno. È stato aggiunto un supporto mobile per legna per la cottura di pizza e un termometro a termocoppia per conoscere nel dettaglio la temperatura del forno. Il forno è caro agli attuali proprietari sia per quanto riguarda i ricordi lontani che per le potenzialità aggregative verificate anche negli anni recenti e le piacevolissime “pizzate in compagnia”.

Forno acceso ed utilizzato in occasione della Festa dell’Ecomuseo il 16 dicembre 2018.