
L’edificio che ospita questo forno è attualmente disabitato, e risulta complicato assegnarlo ad una famiglia in particolare. Si tratta, come nel caso della Casa Museo, di un’abitazione posta lungo il perimetro del centro storico, stavolta nella sua parte centrale.
Un punto estremamente interessante del paese, una struttura che andrebbe meglio indagata per comprenderne pienamente l’evoluzione. Siamo in una cantina, o meglio fuori da essa, in uno spazio ibrido che potremmo definire “passaggio” o “corridoio”, oggi chiuso su due lati da portoni ma che forse, in passato, era un’interessante via coperta che permetteva un rapido passaggio tra due punti di per sé abbastanza lontani: Via Broli e Via Re.
Qui, all’interno di un portone, si svela questo passaggio che, sulla destra, è affiancato da una scala in pietra, probabilmente l’originaria via d’accesso all’abitazione sovrastante. Sotto questa scala, proprio accanto al secondo portone che si apre su Via Broli, troviamo l’antico forno, ora in disuso ma ben conservato.
La camera è ampia e molto alta, la base è in pietra di grande spessore e la bocca, stretta e alta, è una ghiera di mattoni refrattari rivestiti di intonaco nella parte superiore, leggermente lacunosa. Questa parte, stando alle tracce di fumigazione che si estendono poi lungo la parete e sulla soletta sovrastante, era verosimilmente lo scarico libero dei fumi sviluppatisi nel forno, che non erano quindi convogliati in una canna fumaria. Nessun testimone ci ha parlato dell’utilizzo di questo forno, che forse non serviva un’unica famiglia e che, potenzialmente, potrebbe tornare a funzionare con pochi interventi.